Gradazione, viscosità, scorrimento. Quando ci troviamo di fronte alla sostituzione dell’olio o all’acquisto di prodotti lubrificanti per i compressori, abbiamo sempre a mente queste parole.
Non è raro imbattersi in utenti che non sostituiscono l’olio del loro compressore da molto tempo, pur utilizzandolo spesso.
Oggi i compressori hanno una durata di funzionamento più lunga, i tempi di lavorazione sono più stretti, bisogna quindi agire rapidamente grazie ad interventi tempestivi.
A tutti gli utenti abituati a lavorare a testa china, consigliamo di non voltare la testa dall’altra parte. Perché con oli e lubrificanti ad alta qualità il vostro compressore riuscirà a garantire prestazioni efficienti. In altre parole, è destinato a durare di più.
Consapevoli dei vantaggi, sarà facile prevedere quali rischi si presentano all’orizzonte: prestazioni ridotte, guasti prematuri, usura dei componenti e corrosione.
Oltre al malfunzionamento, è inevitabile andare incontro all’aumento dei costi. Non quantificabile, perché i danni potrebbero essere diversi.
ABAC e FIAC offrono oli e prodotti lubrificanti per compressori, disponibili in taniche e confezioni a seconda della tipologia e della quantità. Come la linea Altair proposta da ABAC disponibile in flaconi variabili da 1 l, 2l e 5l.
L’utilizzo corretto di oli e lubrificanti ovviamente implica un uso diverso a seconda della tipologia del compressore in nostro possesso. Oli destinati ai compressori alternativi – è il caso dei compressori a pistoni – in concomitanza di temperature che raggiungono anche i 200 °C, devono essere resistenti all’abrasione e non lasciare residui sulle valvole.
Un’ottima resistenza all’ossidazione dovrebbe invece rientrare tra le caratteristiche di lubrificanti pensati per macchine rotative – tipologia comprendente i compressori a vite – a maggior rendimento e impiegate per lavorazioni prolungate. C’è un aspetto che bisogna considerare perché si acquisti l’olio migliore e non si smetta di fare manutenzione:
L’aria compressa è fonte di energia, ma il processo di compressione non è immune da rischi, tanto che da un impianto di aria compressa si genera la produzione di condensa miscelata a sostanze oleose.
Dal canto suo, il compressore non comprime aria asettica e sigillata, bensì quella che aspira dall’ambiente circostante che viene poi immagazzinata e trasferita in altra forma.
Il luogo in cui è ubicato il compressore fa la differenza, anche perché residui e tracce di polvere non si dissolvono nell’aria. Rischiano di condizionare la funzionalità di componenti essenziali come rotori, carter e cilindri.
Un olio di alta qualità lubrifica i cuscinetti ed impedisce che i rotori entrino in contatto: ma questo avviene solo se sussiste anche un’ adeguata filtrazione, magari con l’ausilio di filtri originali ABAC e FIAC. Soltanto così si riduce il rischio di attriti che impediscono prestazioni ottimali ed al contempo accelerano i rischi di mancato funzionamento.
La risposta oggi risiede in filtri in acciaio inossidabile in grado di resistere ad alte temperature.
Caratteristiche che ne impediscono la corrosione e la rottura, e favoriscono una rimozione ottimale dei residui di olio potenzialmente dannosi. Filtrazione avanzata che indubbiamente fa rima con prestazione, perché marchi come ABAC E FIAC offrono un sistema di filtrazione comprensivo di sistemi finalizzati anche alla separazione.
Qualsiasi sia la gradazione di oli lubrificanti, qualsiasi sia l’utilizzo dei compressori, alcuni principi sono sempre validi.
Riassumiamo i più comuni in questo specchietto:
Olio Altair: Olio Altair Pro: Olio FluiTech: |
Per compressori a cinghia e a uso professionale (molte ore lavorative) Per compressori a cinghia e a uso hobbistico (poche ore lavorative). Per compressori a vite e a uso professionale (molte ore lavorative) |
Contaminanti liquidi come olio e acqua provocano la formazione di emulsioni all’interno delle tubature o insidiosi strati di ruggine sul fondo. Col tempo rischiano di ingrandirsi e intaccare il funzionamento dell’intero circuito.
Se l’aria compressa ancora calda viene immessa nel canale di distribuzione, sussiste il rischio concreto che si raffreddi durante il percorso determinando la formazione di condensa dentro le tubazioni. Bisogna eliminare l’acqua prima che l’aria venga immessa nel compressore: oltre agli essiccatori, un lubrificatore può lubrificare l’aria compressa ed impedire l’ossidazione delle parti interne.Da un compressore esce aria quindi la presenza di condensa non è da assecondare. Si rischiano continuamente fuoriuscite d’acqua nel momento meno opportuno.
Capaci di compromettere il vostro lavoro se il compressore è impiegato per applicazioni del tutto comuni come verniciatura, carteggio, limatura metallica.
Accortezze semplici, operazioni sistematiche. Fondamentali quando il compressore è operativo. Inutili quando– per usura o negligenza – il compressore è ormai fuori uso. Alla prossima.
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