Forse bombe d’acqua è un’espressione amata dai giornalisti più che dai fisici. In ogni caso, la storia della climatologia dimostra che negli ultimi anni gli scambi di calore alle medie latitudini avvengono in modo più repentino.
In autunno le correnti diventano gradualmente più fredde, accentuando i contrasti con il calore ancora latente al suolo. Dopo un’estate cosi calda, i mari intorno alla nostra penisola si sono surriscaldati. Motivo per cui è altamente probabile lo scatenarsi di temporali violenti, bombe d’acqua o alluvioni lampo. Precipitazioni capaci di scaricare tanti mm di pioggia in pochi minuti, in zone dove è piovuto molto poco per intere settimane.
Da dove comincia la prevenzione?
Molti sanno che esistono paratoie antiallagamento. Ma per garantire l’assoluta sicurezza di tutti, occorre prendere altre misure.
La paratoia impedisce all’acqua di arrivare dalla rampa. Tuttavia, in presenza di bombe d’acqua, la quantità che vi si raccoglie è tale che necessita di pronto intervento. Va smaltita subito e per questo occorre agire in modo rapido e tempestivo.
Rapidi e tempestivi contro l’emergenza. Ma in che modo?.
Plug and drain è il kit di emergenza che permette di fronteggiare rapidamente le bombe d’acqua e le alluvioni lampo.
La tempestività è fondamentale quando cade tanta acqua in pochissimi minuti: questa caratteristica rende plug and drain dell’azienda Pedrollo una soluzione valida.
Più che per il nome, plug and drain è una formula che resta impressa per la facilità di utilizzo.
Dovendo eliminare l’acqua in eccesso, occorre disporre la cassetta sul pavimento e collegare la manichetta all’elettropompa tramite il raccordo rapido e la spina alla rete elettrica.
La cassetta in plastica funge da autentico filtro, che permette l’aspirazione fino a un livello di circa 2 centimetri dal fondo. Per raccogliere anche l’acqua residua basta sganciare l’elettropompa dal contenitore e appoggiarla sul pavimento, tenendo sollevato il galleggiante tramite un apposito supporto
Perché proprio le elettropompe contro le bombe d’acqua?
L’elettropompa è un dispositivo elettrico progettato per spostare dei fluidi in eccesso. Quando questi ultimi raggiungono una certa altezza, il galleggiante presente innesca il movimento della pompa.
Attivandosi, la pompa trasforma l’energia elettrica in energia cinetica. All’interno della camera ermetica vi è la girante che converte l’energia cinetica in forza di pressione sufficiente a sospingere i fluidi verso l’alto.
Spostamento fa dunque rima con svuotamento, di vani, seminterrati, locali precedentemente allagati.
Specie in seguito a flash floods provocate da bombe d’acqua che non sempre si possono prevedere.
Ma se manca l’elettricità come è possibile procedere?
L’installazione di un generatore automatico di emergenza è la prima soluzione. Più che su un generatore a benzina è meglio puntare su generatori a gas propano o naturale. Questi si attivano automaticamente, anche in nostra assenza.
Un sistema elettrico di emergenza è necessario per prevenire altri rischi concreti, come il congelamento dei tubi nelle stagioni invernali più rigide. O il mancato funzionamento dei frigoriferi nelle torride giornate estive.
Ma se la batteria non è carica?
Questi generatori sono programmati per attivarsi automaticamente una volta a settimana, così da garantire la ricarica della batteria, sufficiente a far fronte all’emergenza.
Una normale pompa di drenaggio in commercio è una garanzia sufficiente?
Lo è sicuramente in caso di flash floods – alluvioni lampo – dovute a bombe d’acqua o in presenza di allagamenti improvvisi. Tuttavia, qualsiasi dispositivo è soggetto ad usura o potrebbe rompersi proprio quando serve.
Un kit come Plug and Drain, altamente funzionale e che occupa poco spazio, è una garanzia ulteriore a costo contenuto.
( In alternativa, si può valutare l’installazione di una seconda pompa di drenaggio configurata con un dispositivo ad interruttore, in modo da entrare in azione quando l’altra non funziona. ) DA VALUTARE l’inserimento
Il problema spesso, è l’intasamento dei tombini. Non sempre si può intervenire.
In parte è vero, perché un privato cittadino non può intervenire direttamente sulla rete fognaria.
Si deve intervenire direttamente sull’edificio da proteggere in caso di bombe d’acqua, applicando in un apposito pozzetto una valvola antiriflusso omologata alle normative europee.
In questo modo, si crea una barriera che evita il ritorno del flusso idrico nel momento in cui la rete fognaria è sovraccarica.
Prevenire è meglio che curare, comunque.
Misure preventive come la pulizia periodica delle grondaie sono indispensabili.
Magari combinata al prolungamento del tubo stesso, che permette di deviare il flusso dell’acqua lontano dall’abitazione, dal cantiere o dal locale commerciale in uso.
Si potrebbe anche optare per fori di uscita lungo la parete di cantine e seminterrati – magari corrispondenti alla base della finestra – in modo tale che l’acqua defluisca più agevolmente.
Però di fronte alle bombe d’acqua, come ogni emergenza, la prevenzione può non bastare. Chi sa prevenire sa anche acquistare il prodotto che serve.
In ogni caso, al momento giusto i consigli – e non solo quelli per i vostri acquisti – non sono mai troppi. Alla prossima.
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